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21/01/2016 categoria: Curiosità
AND THEN I MET YOU


赤い糸 La leggenda del filo rosso
 
 

La leggenda del filo rosso è una credenza popolare molto diffusa in Giappone.

Secondo la tradizione, ogni persona porta, sin dalla nascita, un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella.

Il filo ha come caratteristica quello di essere lunghissimo, indistruttibile e invisibile e serve a tenere unite due persone destinate prima o poi ad incontrarsi e a stare insieme per sempre, non importa il tempo che dovrà passare o le circostanze.
 
 
Così noi di Giappo abbiamo pensato di raccontarvi questa bellissima storia molto nota nella cultura nipponica:

"Durante la Dinastia Tang, un tale di nome Wei, i cui genitori erano morti quand’era molto giovane cercò per tanto tempo una donna da sposare, ma non ci riuscì.
Una sera, arrivò nella città di Song e in una locanda un uomo gli disse che la figlia del governatore sarebbe stata la donna giusta.
L’indomani mattina, Wei incontrò sui gradini di un tempio un vecchio che leggeva un libro e gli chiese cosa fosse. 
Il vecchio rispose che lui veniva dall’aldilà e che era lì per occuparsi delle faccende umane, soprattutto dei matrimoni.
Disse a Wei che la sua anima gemella aveva solo tre anni ora e che avrebbe dovuto aspettare quattordici anni prima di incontrarla e averla tutta per sé.
Così Wei, curioso, si fece accompagnare al mercato per vedere la sua futura sposa. Deluso dalla povertà in cui viveva la bambina, decise di ucciderla per essere sicuro di poter scegliere lui chi sposare.
Mandò quindi un suo servitore ad accoltellarla e quando quello tornò, gli disse che l’aveva colpita in mezzo agli occhi. Wei proseguì più tranquillo la sua vita, dimenticandosi di quella storia. Trascorsero quattordici anni senza riuscire però a trovare una sposa adatta a lui.
Ormai viveva nella città di Shangzhou, benestante, e il governatore di quella città gli offrì in sposa sua figlia. Finalmente Wei ebbe una moglie e incuriosito da una pezza che le copriva la fronte, le chiese dove si fosse procurata quella cicatrice. Lei rispose che all’età di tre anni un uomo cercò di ucciderla al mercato. A quelle parole Wei, ricordandosi dell'incontro con il Dio dei matrimoni e dell'ordine che dette al suo servo, confidò alla donna di essere stato lui a tentare di ucciderla."

Sono numerosi i film, telefilm e manga che citano e riprendono questa narrazione.
 
E voi che ne pensate? 
 
 






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